Parigi: 6° International Orthodontic Congress

postato su 18 Settembre 2005

Parigi: 6° International Orthodontic Congress

19 Novembre 2005
Parigi ha ospitato il 6° IOC, International Orthodontic Congress, organizzato dalla World Federation of Orthodontists, con il Dr. Olivier Mauchamp nel ruolo di padrone di casa in qualità di Presidente del Comitato Organizzativo. Il grandioso congresso, più di 7000 iscritti da tutto il mondo tra cui circa 300 Italiani, si è svolto dal 10 al 14 Settembre 2005. La prima giornata ha visto aprire il congresso con la WFO Honorary Lecture tenuta da un emozionato, nonostante la lunga esperienza come oratore, Bjorn Zachrisson sui trend globali e i cambiamenti di prospettiva in ortodonzia clinica negli ultimi anni. Quattro sono gli ambiti in cui, secondo il relatore, si sono verificati i maggiori cambiamenti. Cambiamenti nell´età e nelle categorie dei pazienti: sempre più numerosi sono i trattamenti negli adulti ed ora si inizia a parlare addirittura di trattamenti nella terza età. Cooperazione nel team interdisciplinare: sempre più frequentemente è necessaria la sinergia tra più discipline per ottenere i risultati desiderati. Maggiore enfasi sulla diagnosi e la pianificazione terapeutica, con particolare accento sui nuovi parametri di valutazione dell’estetica. L’ortodonzia come ingegneria tissutale in quanto capace di rigenerare i tessuti parodontali tramite il movimento dentale (e qui il ricordo di Alain Fontenelle è stato un piacevole obbligo).
La giornata è proseguita con le World Champion Lectures da ciascun continente, tra cui spiccavano l’intervento di Hans Pancherz con un’ampia revisione sulle evidenze scientifiche a supporto del trattamento delle II classi mediante apparecchio di Herbst, e la relazione di Vincent Kokich su come, negli adulti che richiedono il nostro intervento, la storia di ciascuna bocca, con le sue parafunzioni, malattie e relativi trattamenti, possa indirizzare il nostro attuale piano di trattamento.
Nei giorni a seguire, non era difficile trovare relazioni che stimolassero i diversi interessi di ciascuno, dato il gran numero di presentazioni su più aule, nonostante qualche difficoltà organizzativa legata alla enorme massa di partecipanti rispetto alle strutture a disposizione. Vista l’impossibilità a commentare tutte le relazioni, vorrei però almeno citare il “tutto esaurito” fatto registrare da William Proffit, accolto come una vera icona dell’Ortodonzia, e la relazione di Birte Melsen sulle differenze tra multidisciplinarietà e interdisciplinarietà, quasi una lezione di filosofia di vita prima ancora che di ortodonzia.
Tra gli oratori italiani vorrei segnalare i Keynote lecturer Renato Cocconi e Mirco Raffaini, con una bella presentazione sull’analisi delle componenti estetiche del viso con particolare riferimento al trattamento ortognatodontico-chirurgico, la invited lecture di Ambra Michelotti sui rapporti tra occlusione, ortodonzia e disordini temporomandibolari e gli interventi di Vittorio Cacciafesta sulle applicazioni ortodontiche dei compositi rinforzati con fibre di vetro e dei nostri soci Carlalberta Verna sulla guarigione ossea attorno alle miniviti Aarhus Anchorage System e Roberto Ciarlantini su “Denti ectopici: dove è il limite?”.
Come cornice al congresso era presente una vasta esposizione commerciale con la presentazione di tutte le ultime novità e non sono mancati gli eventi sociali, quali una simpatica e inusuale President Reception ai Pavillions de Bercy, antichi magazzini del vino ora trasformati in un parco dei divertimenti che sembra uscito da una fiaba, a metà tra il paese dei balocchi di Pinocchio e Mary Poppins, in cui giovani rampanti dell’Ortodonzia mondiale e navigati professori si sono riscoperti un po’ bambini, con tanto di zucchero filato.
Il prossimo appuntamento per il 7° Congresso Internazionale di Ortodonzia è stato fissato tra 5 anni a Sydney 2010.
Dr. Luca Pizzoni