Resoconto del Congresso SIBOS – Torino, 23 – 24 Novembre 2007

postato su 11 Dicembre 2007

Resoconto del Congresso SIBOS – Torino, 23 – 24 Novembre 2007

19 Aprile 2008
Congresso SIBOS – Torino, 23 – 24 Novembre 2007
I TRATTAMENTI INTERDISCIPLINARI – Obiettivi, strategie e limiti

Il 24 Novembre 2007 presso il Lingotto di Torino si è svolto il Congresso della SIBOS, dal tema I TRATTAMENTI INTERDISCIPLINARI – Obiettivi, strategie e limiti.
La SIBOS è sempre alla ricerca di un confronto costruttivo con altre tecniche ortodontiche e altre discipline odontoiatriche al fine di selezionare il piano di trattamento più indicato per il singolo paziente. Pertanto in questa ottica interdisciplinare, le domande poste ai relatori del congresso di quest’anno sono state: Quali sono i limiti dei trattamenti interdisciplinari? Quali tecniche, in particolare chirurgiche, consentono un ampliamento dei limiti? E in un momento in cui la Medicina sta riscoprendo la centralità del paziente e delle sue esigenze, quali obiettivi porsi? E’ sempre necessario perseguire obiettivi di idealità, in particolare nei pazienti adulti, o sono possibili compromessi? In questo caso, quali compromessi sono accettabili?

Punto cardine di tutti gli interventi è stata quindi l’esigenza di integrare l’ortodonzia con discipline diverse. Dalla terapia “globale” del paziente con le apparecchiature funzionalizzanti esposta dal Prof. Pietro Bracco, dal Prof. Cesare Debernardi e dalla D.ssa Maria Grazia Piancino alla chirurgia maxillo-facciale del Dott. Albino Triaca, passando per la parodontologia e implanto protesi delle altre relazioni. In particolare il Dr. Triaca, in collaborazione con il Dr. Sergio Catanese, ha esposto in un esauriente corso precongressuale i principi della chirurgia segmentata abbinata alla distrazione osteogenica, illustrandone vantaggi e svantaggi, indicazioni e limiti. Poichè l’impatto delle strutture anteriori del viso (naso, labbra, mento) è predominante nella valutazione estetica del volto, tali tecniche consentono di modificare gli annessi anteriori, riducendo i rischi chirurgici per strutture anatomiche sensibili e favorendo il decorso post-operatorio per il paziente. Poichè è sempre bene comprendere a fondo quanto proponiamo ai nostri pazienti, la Prof. Carlarberta Verna della Scuola di Aarhus – Danimarca ha fatto luce in modo chiaro ed esauriente sulle basi biologiche della osteogenesi, o meglio, della istogenesi per distrazione dei tessuti e sulle sue applicazioni cliniche, dalla distrazione di segmenti ossei alla distrazione del legamento parodontale, recentemente proposta da alcuni autori. In questo contesto, il Dott. Andrea Podestà ha illustrato una tecnica microchirurgica per agevolare il movimento ortodontico in pazienti adulti. La tecnica, elaborata dal Dr. Vercellotti, si avvale della chirurgia piezoelettrica e di lembi parodontali a preservazione della papilla per praticare corticotomie di svincolo cercando di ridurre il più possibile lo stress chirurgico ai tessuti. Il timing e il coordinamento tra parodontologo e ortodontista è assolutamente fondamentale per il successo di questa metodica.
Una precisazione ed un imperativo è sorto dalla platea durante la discussione: “Attenzione alle esigenze del paziente, cautela per non cadere nell’overtreatment ed evitare la chirurgia tutte le volte che si può evitare”.
Nel pomeriggio si sono affrontati i rapporti tra ortodonzia e parodontologia. Alla base di qualunque terapia odontoiatrica va sempre posta la salute orale e per questo più frequentemente il trattamento ortodontico segue quello parodontale, mantenendo comunque una sinergia durante tutto l’arco di trattamento del paziente, come mostrato in una serie di splendidi casi “orto-perio” dalla D.ssa. Laura Guerra e dal Dr. Francesco Milano.
Il parallelismo parodontologia e ortodonzia si protrae anche nella successiva relazione. Il Dr. Dario Pizzoni e il Prof. Luca Francetti, parlando di stabilità ortodontica e parodontale a lungo termine, condividono il pensiero che l’uomo è sempre in continua evoluzione e mutazione e che quindi il paziente dovrà essere seguito per tutta la vita con una terapia di mantenimento che non vuole fissare una data situazione ma che conduca il paziente a un invecchiamento in salute, con un particolare riguardo allo stile di vita e un monito verso le abitudini viziate.
Merita una nota di colore il Dott. Marino Musilli. Eccellente la sua abilità di esprimere con chiarezza i vari argomenti attraverso il mezzo multimediale. Avvincente il suo metodo di sfruttare meccaniche personalizzate per ogni caso basandosi “solamente” sui dettami della biomeccanica e avvalendosi dell’ortodonzia segmentata e non solo. “Errare umanum est”. Con questo concetto il Dott. Giuseppe Fiorentino conclude una giornata interattiva all’insegna della discussione e del confronto. Cogliendo lo spirito del congresso, infatti, evidenzia non solo iter terapeutici “da manuale” ma anche casi clinici vittime di errori e qualche presunzione giovanile. I limiti emergono grazie alla consapevolezza dei propri errori che diventano così oggetto di relazione promuovendo il confronto. Un ringraziamento particolare quindi al Dr. Fiorentino per aver condiviso con tutti anche ciò che di solito non si vuole mostrare, ma che è estremamente utile per un accrescimento.
La Prof.ssa Birte Melsen conclude il congresso insieme al Prof. Bracco con una interessante discussione che avrebbe meritato più ampio spazio, in stile gruppo di studio. Ne verrà sicuramente tenuto conto nei prossimi eventi SIBOS.
Un riconoscimento particolare al ruolo svolto dai presidenti di seduta: Prof. Alberto Laino e Prof. Cesare Debernardi per aver stimolato la discussione con la loro preparazione e le loro attente osservazioni.
Dr. Luca Pizzoni