RESOCONTO CONGRESSO SIBOS 2008

postato su 17 Ottobre 2008

RESOCONTO CONGRESSO SIBOS 2008

17 – 18 Ottobre 2008
CONGRESSO SIBOS 2008

(Aprite il pdf in fondo alla pagina per le immagini del Congresso)

Le dolci colline senesi, ricche dei colori dell’autunno, hanno fatto da scenario al congresso Sibos 2008 svoltosi sabato 18 Ottobre. La Certosa di Pontignano e le aule del suo centro congressi sono state la sede dei lavori congressuali e del Corso teorico-pratico di Tecnica Segmentata svoltosi nella giornata di Venerdì 17 Ottobre.
Sarà compito arduo riassumere in una breve relazione tutti gli spunti offerti da questo interessante congresso, reso ancor più vivace dalle innumerevoli discussioni che prendevano vita alla fine di ogni esposizione. Avere ampio spazio per la discussione è stata infatti una richiesta ben precisa del Consiglio della Sibos ai relatori.
Un denominatore comune (oltre al tema citato nel titolo stesso del congresso) è stata sicuramente la clinica, l’applicazione sul paziente di quanto proposto dai relatori. Ovviamente, sempre e comunque supportata dalla teoria esposta in maniera gradevole e assai meticolosa da tutti i relatori sia con studi originali che con revisioni della letteratura.
Non si può dunque che rimanere affascinati di fronte alle potenzialità, presentate dall’ Ing. Paolo Cattaneo dell’Università di Aarhus, Danimarca, di una tecnica diagnostica quale la CBCT (cone beam computer tomography o TC volumetrica). Le applicazioni di questa tecnologia sono in parte già attuali, in parte saranno utilizzabili in un futuro ormai prossimo anche a livello clinico e non solo di ricerca e spaziano dalla diagnosi 3D per gli elementi inclusi a quella della morfologia articolare mandibolare, fino alla simulazione di interventi maxillo-faciali o di distrazione osteogenica, come mostrato in casi di microsomia emifaciale trattati presso la Scuola di Aarhus. Giustamente l’Ing. Cattaneo ha sottolineato che, sebbene la dose radiogena sia inferiore alle comuni TC, è sempre valido il principio di giustificazione nella richiesta di questi esami comunque invasivi ed è necessario prestare grande attenzione a quello che la CBCT può comportare in termini di rischio biologico (operazione resa più semplice dalle dettagliate tabelle mostrate dall’ Ing. Cattaneo). Interessanti si sono rivelati i risultati dello studio svolto sempre presso il Reparto di Ortodonzia diretto dalla Prof. ssa Birte Melsen tramite la CBCT sugli effetti del trattamento mediante tecniche low friction sullo spessore della corticale ossea vestibolare. Purtroppo per motivi etici la valutazione, già peraltro di grande valore, si è potuta effettuare solo a inizio e fine trattamento, pertanto non è ancora possibile affermare quali variazioni incorrano a livello parodontale nel tempo.
Anche l’esposizione della Prof.ssa Carlarberta Verna verteva sulle qualità diagnostiche del sistema CBCT: riportando i dati dello studio effettuato ad Aarhus in collaborazione con la Dott.ssa Susanna Botticelli, ha mostrato come la terapia di recupero in arcata di canini inclusi possa esser condotta con maggior sicurezza e cognizione di causa se preceduta dalla diagnosi 3D mediante CBCT di quanto non si possa fare con le normali tecniche a raggi x (sequenza di OPT, tele LL, endorali ed occlusale).
Sempre per rimanere nell’ambito delle nuove tecniche diagnostiche il Dott. Giorgio Fiorelli ha illustrato un’eccellente panoramica sulle potenzialità del nuovo occlusogramma computerizzato. Il programma è stato rinnovato oltre che nella forma anche nei contenuti offrendo la possibilità di effettuare un piano terapeutico sfruttando a pieno le 3 dimensioni. Questo grazie alla perfetta integrazione dei modelli studio digitali con la cefalometria latero-laterale: un passo avanti notevole rispetto al vecchio occlusogramma che offriva la sola visione occlusale del caso, demandando alla cefalometria la valutazione delle altre dimensioni.
Sempre sul tema della diagnosi delle inclusioni canine e successiva pianificazione terapeutica la Dott.ssa Giliana Zuccati, grazie ad una validissima revisione della letteratura e portando con se la propria vasta esperienza personale sul tema ha proposto alcune linee guida. Per quanto riguarda la diagnosi, sicuramente non è possibile fare a meno della palpazione della bozza canina e solo in caso di assenza prescrivere una OPT; per quanto riguarda il trattamento bisogna spesso propendere in pazienti adolescenti per un recupero in arcata (salvo posizioni troppo alte o troppo orizzontali), mentre in pazienti adulti si può fare un tentativo ma solo dopo aver verificato la compliance ed aver ottenuto un consenso informato.
Il Dott. Aldo Crescini ha esposto in modo molto chiaro e diretto quelli che ritiene essere i punti fondamentali nel recupero dei canini inclusi, convinzioni maturate alla luce della lunga esperienza e di numerosi studi pubblicati in questo ambito. L’accento è stato posto sull’importanza del parodonto: non solo quindi una tecnica chirurgica conservativa e rispettosa dei tessuti apicali alla giunzione amelo-cementizia, ma anche e soprattutto una eruzione guidata in cresta del canino incluso simulando il naturale processo eruttivo. Questi in definitiva i ‘segreti’ per ottenere il miglior risultato. E’ meglio quindi privilegiare le tecniche a cielo coperto e possibilmente ricorrere alla tecnica di tunnellizzazione descritta dal relatore e coll. ormai alcuni anni fa. Un altro consiglio: in caso di inclusione di entrambi i canini è sempre meglio trattare un canino alla volta ed effettuare l’intervento di aggancio del secondo solo quando il primo inizia ad apparire in arcata. Infine un appello alla prudenza negli adulti: mentre fino ai 20-30 anni si ha un successo che si avvicina molto al 100%, oltre i 30 anni la possibilità di disinclusione si dimezza e si riduce drasticamente oltre i 40.
Una full immersion di tecnica segmentata è stata invece la relazione del Dott. Vincenzo De Dominicis che ha illustrato come la conoscenza della biomeccanica permetta di sfruttare al massimo le potenzialit� dei nuovi dispositivi di ancoraggio scheletrico temporaneo. Attraverso bellissimi casi clinici ha mostrato anche l’uso di mini-impianti, che si differenziano dalle miniviti solo per la possibilità di ottenere un grado di osteointegrazione sufficiente a non provocarne lo svitamento se sottoposti a una coppia di forze. Le applicazioni vanno dall’intrusione all’applicazione di elastici intermascellari, dalla possibilità di effettuare movimenti mesio-distali del singolo dente o di un gruppo di denti all’up-righting dei molari per arrivare all’argomento principale del congresso, la disinclusione dei canini inclusi che può essere in alcuni casi effettuata senza l’applicazione dell’apparecchio ortodontico convenzionale.
L’ancoraggio a livello scheletrico è stato anche il tema dell’esposizione del Dott. Riccardo Rizzo che ha portato una grande panoramica di casi clinici e revisione della letteratura su impianti per l’ortodonzia, SAS, osteodistrazione trasversale del mascellare, osteodistrazione con protrazione del mascellare con TS MD, osteodistrazione con protrazione del mascellare mediante RED, osteodistrazioni multi direzionali dei mascellari: l’effetto è stato quello di lasciare a bocca aperta la sala. L’accento è stato più volte posto sul ruolo fondamentale della collaborazione con il chirurgo, che vuol anche dire pianificazione a più mani del trattamento e presenza dell’ortodontista anche in sala operatoria.
Il Congresso della SIBOS è stato preceduto nella giornata di venerdì 17 ottobre dal Corso teorico-pratico di Tecnica Segmentata tenuto dalla Dr.ssa Daniela Garbo, dal Dott. Giorgio Fiorelli e dal Dott. Cesare Luzi. Sono stati presentati i concetti che animano la Tecnica Segmentata, i principi fondamentali della biomeccanica e soprattutto, in modo chiaro e accessibile, le applicazioni cliniche dei principali dispositivi e dei relativi sistemi di forze. Nella parte pratica del corso, grazie allo sponsor ORMCO che ha fornito i materiali, le conoscenze teoriche acquisite si sono potute subito applicare sotto il controllo dei sopracitati relatori e con la collaborazione del Dott. Dario Pizzoni e del Dott. Luca Pizzoni.
I lavori si sono conclusi con i ringraziamenti al Prof. Giorgetti per la disponibilità e l’accoglienza in questa sede prestigiosa e in questa terra meravigliosa. Riempiono di orgoglio le parole conclusive del congresso pronunciate dallo stesso Prof. Giorgetti: ‘in questo congresso si è volato alto’.

Erica Fornaciari e Luna Gervasoni

Luogo: Siena – Certosa di Pontignano
Relatori: Dr. Paolo Cattaneo, Prof. Carlalberta Verna, Dr. Giorgio Fiorelli, D.ssa Giliana Zuccati, Dr. Aldo Crescini, Dr. Vincenzo De Dominicis, Dr. Riccardo Rizzo

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CONGRESSO SIBOS 2008.pdf
Dr. Luca Pizzoni